L'uccello canterino

Paolo Caressa (1999)




Oh piccolo uccellino
che al sorger del mattino
hai preso a cinguettare
facendomi destare...

Coi tuoi gorgheggi acuti
assieme ai tuoi pennuti
compagni di nidiata
m'hai dato una svegliata.

Non era neanche l'alba
che la tua voce scialba
e stridula m'ha tolto
dal sonno in cui ero avvolto.

Perché, io mi domando
col mio giudizio saldo,
dal sonno meritato
'sì presto m'hai destato?

Perché, se spunta il sole,
assieme alla tua prole
intoni a perdifiato
quel canto smisurato?

Che cosa invochi a fare,
qual nume tutelare,
il tenue sole albino
dell'alba del mattino?

Non sai che in questo giorno
finir potresti al forno?
Che forse oggi t'aspetta
leggiadra la doppietta?

Continua a far cagnara,
e, a colpi di lupara,
qualcuno cui urti
in briciole ridurti

potrà pure tentare:
lo si può biasimare?
Che cosa dunque invochi
all'alba, coi tuoi rochi

gorgheggi da osteria,
(odiosi in fede mia?)
La vita l'è piccina,
e quando domattina

il sol sarà risorto
potresti essere morto...
Così, per darti appiglio,
ti do questo consiglio:

invece che all'aurora,
cinguetta a un'altra ora;
per farti più gradire,
aspetta l'imbrunire!

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